Non posso non ricordare un Pontefice che, sebbene per poco, ha dato un volto nuovo alla Chiesa, sulla spinta del Concilio Vaticano II, ( il nome da lui scelto in questo senso è emblematico, Giovanni ad indicare Giovanni XIII, Paolo ad indicare Paolo VI)tornato alla casa del Padre solo dopo 33 giorni di pontificato, il 28 settembre 1978. Tutti lo conosciamo come Giovanni Paolo I e tutti lo conosciamo come il "papa del sorriso" o il "sorriso di Dio". Una figura che mi sta diventando molto cara, perchè nella profezia e nella carità è stato veramente ineccepibile e perchè rispecchia molto il carisma della prosanctitate.
Chi ha avuto la fortuna di averlo direttamente come papa (purtroppo io non ero ancora nato) sa che era un papa desideroso di una Chiesa povera, essenziale, fatta di testimonianza, di preghiera e di carità. Si faceva capire da tutti, usava un linguaggio alla portata del mondo, quindi secolare, (contestualmente è incisiva quella frase che all'inizio creò sorpresa all'interno della stessa Chiesa:" Dio è Padre, ma è anche Madre").
Era un po' come Giaquinta, rivoluzionario dell'amore, quando usava il linguaggio dell'epoca per farsi capire e, rispecchiava un po' il carisma del movimento stesso, quando sorrideva sempre e comunque, da cui l'appellativo di papa del sorriso. Voglio ricordarlo nelle mie preghiere.
Nel luglio 2008, la Santa Sede si è pronunciata a favore di una prossima beatificazione di Papa Luciani, supportata da una guarigione improvvisa di un malato terminale devoto di Giovanni Paolo I.
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