sabato 28 febbraio 2009

Futurismo

Cosa farete durante questo fine settimana? A Roma non c’è spazio per la noia: cinema, teatri, musei, concerti e chi più ne ha più ne metta!!! Si celebrano ricorrenze un po’ dovunque. Alle Scuderie del Quirinale, ad esempio, è stata da poco inaugurata la mostra dal titolo: Futurismo Avanguardia–Avanguardie, per festeggiare i cento anni dalla nascita del Manifesto del Futurismo di FilippoTommaso Marinetti. È un appuntamento da non perdere! Magari non riuscirò ad andarci subito, ma visto che l’esposizione dura fino a maggio, ho qualche speranza di farcela!!! L’abbiamo studiato a scuola il Movimento futurista: corrente artistica di rottura che ha dato vita ad una corrente innovativa, veloce e al passo con i cambiamenti socio-economici dell’inizio del Novecento e che ha dato un nuovo corso alla storia dell’arte e della letteratura. Al punto 4 del Manifesto si legge: Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Gli artisti volevano esprimere, nell’arte e nella poesia, il loro stupore davanti alla velocità delle prime automobili, davanti all’imponenza dei treni; la leggerezza, il ritmo incalzante delle emozioni, il desiderio di divertirsi e di divertire, come scrive Palazzeschi nella nota poesia dal titolo "E lasciatemi divertire!"
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.
A tutti voi, un fine settimana allegro e spensierato!

mercoledì 25 febbraio 2009

DESERTI

L’immagine del deserto come luogo dell’incontro con Dio è quella che più di frequente ci viene proposta all’inizio del periodo quaresimale. A tutti coloro che – come me – si trovano a vivere in un “deserto cittadino” propongo alcuni pensieri tratti dagli scritti di Madeleine Delbrêl:
“La rivelazione essenziale del Vangelo è la presenza dominante ed invadente di Dio. È una chiamata ad incontrare Dio, e Dio non si incontra che nella solitudine. A chi vive con gli uomini potrebbe sembrare che questa solitudine gli sia rifiutata. (…) La vera solitudine non è l’assenza di uomini; è la presenza di Dio. (…) Non c’è solitudine senza silenzio. Il silenzio è talvolta tacere, ma è sempre ascoltare. Un’assenza di rumore che fosse vuota della nostra attenzione alla parola di Dio non sarebbe silenzio. Una giornata piena di rumori, piena di voci, può essere una giornata di silenzio se il rumore diventa per noi l’eco della presenza di Dio, se le parole sono per noi messaggi e sollecitazioni di Dio”.
Buon inizio di Quaresima …

lunedì 23 febbraio 2009

Musica italiana

Mi è sempre piaciuto pensare che la musica italiana avesse qualcosa da dire al mondo. Forse è un’idea un po’ troppo romantica, ma alcuni testi delle canzoni di Sanremo di quest’anno mi sono proprio piaciuti. Come quello di Arisa, vincitrice delle nuove proposte con la canzone “Sincerità”. Ne propongo alcuni stralci:
Sincerità
un elemento imprescindibile
per una relazione stabile
che punti all’eternità (…)
Adesso sembriamo due amici
adesso noi siamo felici (…)
parlando di tutto e di tutti
facciamo duemila progetti
tu a volte ritorni bambino
ti stringo e ti tengo vicino.
Sincerità
scoprire tutti i lati deboli
avere sogni come stimoli
puntando all’eternità.
Secondo voi è ancora possibile parlare di amore in questi termini? È possibile puntare insieme all’eternità? E, infine, è possibile essere sinceri? Esistono le bugie a fin di bene? Cari amici, esprimetevi!!!

sabato 21 febbraio 2009

Aria di festa

In questi giorni il Movimento Pro Sanctitate in diverse parti del mondo celebra la festa del Cuore Immacolato di Maria della Fiducia. Il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, fondatore del Movimento, ha scritto, su Maria della Fiducia, bellissime riflessioni per la cui lettura vi rimando al nostro sito. Quest’anno parlare di fiducia non è tanto facile, forse perché alcuni recenti avvenimenti di fiducia ce ne hanno tolta un po’… Mi sono chiesta: avere fiducia in Dio è una cosa ormai d’altri tempi? È (come leggevo ieri in un sito web) solo per quelle persone che hanno paura della morte e non si rendono davvero conto di come va il mondo? Eppure avere fiducia è un bisogno intrinseco dell’uomo. Abbiamo bisogno di avere fiducia in noi stessi e negli altri. La fiducia in noi stessi ci permette di metterci in gioco, di riconoscere i doni che abbiamo e usarli per noi e per gli altri. La sfiducia, invece, ci isola, ci rende tristi, timorosi. Dare fiducia agli altri vuol dire vedere nell’altro una persona da amare, da cui lasciarci amare e con cui camminare insieme. È, quindi, segno di un profondo rapporto di amicizia e di confidenza con qualcuno, anche con Dio. Il che non ci estranea da tutto il male che c’è intorno a noi e non ci pone fuori dalla realtà, ma ci inserisce ancora di più in essa e ci rende portatori di una speranza che può cambiare le cose.
Come dicevo, il Movimento Pro Sanctitate è lieto di festeggiare anche quest’anno la festa di Maria della Fiducia, madre di Gesù e madre nostra, che ci aiuta a camminare insieme verso la santità ed essere, con la nostra vita, una risposta concreta ai bisogni del mondo … e la speranza continua a fiorire…

giovedì 19 febbraio 2009

"Tutto l’universo obbedisce all’amore"

Stamattina ascoltavo questa canzone alla radio. Che bello essere svegliati dalle melodie di Battiato, che ci dicono che tutto intorno a noi è mosso dalla legge dell’amore…
Nella canzone si parla della vita in due ma, come sempre, alcune parole possono valere per tutti:
“bisogna muoversi come ospiti pieni di premure,
con delicata attenzione per non disturbare..
Ed è in certi sguardi che si vede l’infinito”.
Così, nonostante la giornata fredda e le alterne vicende di questi giorni, sto ancora canticchiando il ritornello (forse anch’io contagiata dalla “febbre di S. Remo”) e lo lascio a tutti voi come augurio di un buon inizio di giornata:
Tutto l’universo obbedisce all’amore…

martedì 17 febbraio 2009

TATTOO

Ieri, facendo zapping con il telecomando, ho trovato una trasmissione che faceva vedere l’attività di un negozio di tatuaggi. Si facevano tatuaggi di tutti i tipi: alcuni provocatori, esagerati, altri più delicati (un cuoricino, una rosellina). Tempo fa ho letto un libro di Carlo Climati (se qualcuno vuole saperne di più gli posso dare riferimenti più precisi), noto giornalista e scrittore, nel quale questa moda veniva interpretata come un ritorno alle antiche culture e religiosità tribali, come un invito a guardare al passato più che ad aprirsi al futuro. Potrebbe obiettare qualcuno: ma in fondo è solo una moda! Mentre guardavo la trasmissione riflettevo: dietro al desiderio di seguire una moda si nasconde spesso la voglia di sentirsi accettati dagli altri, ma anche il bisogno forte di essere unici, originali e di volere che il mondo ci riconosca questa unicità. Avere un tatuaggio può essere considerato qualcosa che ci distingue dagli altri. Sentirsi unici è un desiderio più che legittimo… il fatto è che cerchiamo qualcosa che già abbiamo perchè noi nasciamo unici. Sono le nostre caratteristiche fisiche e psicologiche che nessun altro ha che ci rendono unici al mondo. È la nostra storia, i nostri sentimenti, le scelte che facciamo, le persone a cui vogliamo bene che rendono la nostra vita unica. … Ma voi che ne dite?

sabato 14 febbraio 2009

PER CONTINUARE A PARLARE DI AMORE …

Lo so: magari scrivere un post proprio oggi che è il giorno di S. Valentino può sembrare un po’ banale, ma mi piace cogliere questa occasione per tornare a scrivere. S. Valentino, Vescovo e martire. Cioè, uno che ha donato la vita per amore, fino alla fine, senza riserve (… ci ricorda qualcun altro?). Ogni anno con gli amici discutiamo sul significato di questa ricorrenza e ci guardiamo attorno: alcuni dicono che è una festa inventata per vendere cioccolatini ma devono comunque festeggiare (altrimenti “passano un guaio” con la ragazza); altri cercano nel web frasi dolci o sdolcinate da dire alla persona amata… ma se conosci la persona che ami, in realtà, dovresti sapere cosa dirle... Ci sono modi più o meno provocatori per parlare di amore e ne avremo un aggiornamento completo oggi dai vari telegiornali.
A mio parere, potrebbe essere un’occasione per stare vicino alle persone a cui si vuole bene, dimostrare loro quanto siano importanti per noi e, magari, dirglielo.
A tutti i miei amici. Con affetto.

venerdì 13 febbraio 2009

attenta analisi e intensa preghiera

pensieri a proposito dell'ultimo post, ai suoi commenti e non solo. per condividere. non mi soffermo sul caso di Eluana. per lei e per la sua famiglia c'è la preghiera. vorrei che le mie parole fossero prese per quello che sono, pensieri forse disordinati ma desiderosi di raggiungervi.
la vigilanza ci induce a non cadere in facili schieramenti a prezzo di una attenta analisi delle situazioni, di una sincera affermazione della verità, di una vera ricerca della scienza a favore della vita.
Internet è un potente mezzo e noi non possiamo lasciare che scorra tra noi in modo banale. anche se non tutti sanno - o sappiamo - utilizzarlo.
I cattolici, preti e laici, sanno che le loro dichiarazioni sono in qualche modo "pubbliche" e hanno un peso perchè rispecchiano (o dovrebbero?) rispecchiare il Vangelo. Soprattutto quando ci si esprime a tante persone o senza possibilità di replica sarebbe utile la prudenza.
La scienza non ha tutte le risposte ma quelle che ha dovrebbe farle conoscere con più chiarezza.
Attenzione a dove va il mondo, a dove sta andando l'uomo: questo esame accurato dei flussi di pensiero, di opinione, mi sembra doveroso, non facile, esigente di grande capacità di dialogo e di onestà storica.
Mi appare quanto mai attuale la proposta di Giaquinta che chiedeva "la formazione delle coscienze" constatando già decenni fa che ci sfuggiva l'anima dell'uomo, il suo pensiero, le sue scelte.
La sfida educativa - su tutti i fronti - appare difficile ma non impossibile. Io ci credo.
Anche se constato con terrore che purtroppo parlare di "vita" non significa neppure per i cattolici per tutti la stessa cosa, che alcuni "omicidi" non sono più neppure discussi, che la proposta di fede che facciamo a volte non trova spiragli per entrare nei fratelli e nelle sorelle ubriachi del non senso che ci è venduto da molto tempo, forse da sempre.
La speranza è un dono da chiedere e un coraggio da avere. So di non essere sola.

martedì 10 febbraio 2009

Eluana Englaro e il popolo di Internet

Eluana su Facebook, Eluana sui blog, Eluana sui media digitali...

In questi giorni abbiamo assistito ad un accanimento mediatico, se così si può dire, che non ha riguardato soltanto la tv e la carta stampata, ma anche il popolo della rete.

La profonda e crescente divisione tra le persone e le loro idee sull'evolversi della vicenda, la cui posizione in altri tempi si sarebbe discussa al bar, al lavoro, o magari a cena, si acutizza oggi su un mezzo, quello digitale, che consente invece di avere in tempo reale il "polso" della situazione ed è completamente mediato dallo strumento, ovvero dal computer.
Niente chiacchiere e confronti dal vivo, dunque: via invece al cambio di immagine sul proprio profilo di Facebook (chi espone un cuore sormontato da un "Salviamo Eluana" e chi si barda tutto di nero scrivendo "Per uno Stato laico"), via alle crociate digitali ed al fanatismo religioso dei forum e dei gruppi tradizionalisti, tanto invadente quanto il plumbeo materialismo ateo che mai come in questo tempo sembra aver trovato una crescita sorprendente - online e non.

In ogni caso, per uno strano scherzo del destino, ieri mi sono trovato un mio post su Eluana al primo posto nelle ricerche sui blog di Google. Le statistiche sono schizzate in alto, con mia enorme sorpresa (in genere ho si e no qualche centinaio di lettori, e ieri sono saliti a migliaia) e ho temuto ondate di commenti anticlericali, oltre al fatto che il server andasse giù.

Il mio è un blog laico, ma scritto da un cattolico, e no, non un cattolico "non praticante" come scrivono molti, bensì che cerca di praticare (con quale successo, solo il buon Dio lo sa. Temo, molto scarso).

Tutto sommato, dunque, è andata bene: nei commenti mi si è ringraziato addirittura per l'obiettività e il "tono garbato", cose di cui veramente sorprendersi parlando di me. Resta la sfilata di interventi piuttosto corposi, su cui invece vorrei invitare a porre l'attenzione.

Se si leggono i commenti, in trasparenza si noterà un umore diffuso, un sentore che riguarda tutti, cattolici e non cattolici. Ed è un umore nero.
Nessuno difende la vita di Eluana (o attacca la scelta di morte del padre), nessuno mostra vicinanza alle scelte delle gerarchie ecclesiastiche od anche solo ai discorsi fatti, né alle decisioni del Governo, non c'è stima per le persone che si sono mosse per evitare la morte di Eluana Englaro, non c'è nulla di tutto questo. C'è difesa della scelta di appropriarsi della propria vita, c'è paura di intromissione del Vaticano, c'è una cieca affermazione del diritto all'autodeterminazione della persona in tutti i campi, c'è distacco dal pensiero cattolico tradizionale e dal sentire cattolico, perfino il più moderato.

Sicuramente questi commenti non fanno una statistica, e men che meno rappresentano un dato scientifico.

Ma se fate un giro su Internet non noterete opinioni molto diverse: la stragrande maggioranza delle persone è contraria all'intervento della Chiesa sulla vita delle persone, sul Governo e del Governo su questi come anche sui grandi temi di bioetica, e dire che aleggia un forte sentimento anti-Vaticano è un eufemismo per signorine. Il voto politico riflette forse più una paura della mancata sicurezza e una voglia di buttarsi a destra, che un sentire cattolico. Anni ed anni di televisione e di pensiero anticlericale forse hanno sortito il loro effetto, o forse c'è qualcos'altro.

Questi commenti sono scritti non da un'improvvisa ondata di materialisti dialettici esondata sulla rete e riversatasi su pochi siti, ma da persone (autodichiarate) "cattoliche" e da non cattolici, ma persone "normali", qualunque.

Al di là dei formalismi e delle etichette quindi, vale la pena soffermarsi a riflettere un momento: come siamo arrivati a questo?

Abbiamo almeno un paio di generazioni, o forse più, quelli dei ventenni e dei trentenni ma ci metterei anche i quarantenni, che su Internet dimostrano chiaramente un sentimento diffuso di anticlericalismo direi "sincero". Sinceramente sbagliato o quantomeno confusionario, gregario o elitario, quello che volete, ma vivo ed estremamente attivo, che trova proseliti e compie battaglie, in nome della civiltà e della laicità, che vive nella scrittura, nella socialità online e nella condivisione, che fanno di Internet il mezzo privilegiato della comunicazione d'oggi e forse l'unico domani.

Battaglie tutte già vinte a tavolino, pare: bastava guardare ieri il numero di profili con lo sfondo nero e quelli con il cuoricino, o i gruppi a favore della morte di Eluana e quelli per il "fronte" di preghiere, o i commenti sui blog e i post stessi. Non c'era storia. E' quasi desolante per un cattolico andare in rete. Oserei dire che forse a Cuba ci sarà un sentimento cristiano più vivo che da noi (anzi, in Portogallo, ma soprassediamo..).

E nulla sembrano sortire i timidi, anche se validi, tentativi della Santa Sede di andare su Internet, con i siti Web o i canali video monotematici, utilizzati spesso dagli stessi fruitori che li consultano anche offline.
C'è qualcosa che non va, il messaggio non viene trasportato come dovrebbe, nelle modalità che il pubblico ascolta. Il Papa bardato come 50 anni fa viene quasi insultato sulla rete, le gerarchie ecclesiastiche sbeffeggiate, i ragionamenti pro-vita sulle questioni etiche anche se logici e razionali sono tacciati di "cattolicismo" oppure "sopportati", ma solo fino al prossimo ragionamento contrario, ovviamente anticlericale, che provocherà una "Ola" di acclamazione. Papa Benedetto è stato paragonato in questi giorni a George W. Bush, l'ex-presidente forse meno amato della storia americana, fautore tra l'altro di una guerra sanguinosa ritenuta inutile da molti, la cui uscita di scena è stata quasi vissuta come una liberazione dagli americani e non solo. Un accostamento che non fa certo ben sperare.

Questa pseudo-analisi è senz'altro semplicistica, e su tutto questo c'è tanto altro da dire, anche e soprattutto di buono: la riflessione indotta dalla vicenda di Eluana, così come la commozione che ogni persona umana vive di fronte al dramma della morte vista quasi in presa diretta. Temi che interrogano le coscienze e che aiutano a meditare le proprie scelte e i propri valori.

Ma c'è qualcosa che senz'altro ci sfugge... e su cui mi piacerebbe leggere pareri di chi se ne intende più di me.

mercoledì 4 febbraio 2009

tempo, ricordi, novità

da 48 anni il Movimento aveva la sua sede in Piazza S. Andrea della Valle 3.
Da domani saremo
in Piazza San Calisto 16.

Oggi vedevo inscatolare cartelle e faldoni traboccanti di storie e di storia.
Tutto l'archivio del Movimento, i nostri primi passi a Roma e poi nelle altre città e poi all'estero...
L'antico pianoforte e l'altare solenne, i computer e la vecchia libreria:
tutto pronto per domani, giorno del trasloco.

Una stretta al cuore, tanti ricordi,
il nostro Fondatore, Giuliana.
Vengono alla mente i volti di tanti fratelli e sorelle che hanno pregato con noi, sono cresciuti nella fede, e ora sono operativi nelle diverse realtà della diocesi, della nazione.

Andare, ricominciare. Rinnovarsi.
Cosa vuoi donarci Signore? Cosa ci chiedi Signore?
Nei nostri cuori è già in atto il discernimento per comprendere il tuo volere, per dirti sì con coraggio e gioia, per stupirci della novità che tu certamente farai.

Grazie Signore. E Tu aiutaci....