Ieri, facendo zapping con il telecomando, ho trovato una trasmissione che faceva vedere l’attività di un negozio di tatuaggi. Si facevano tatuaggi di tutti i tipi: alcuni provocatori, esagerati, altri più delicati (un cuoricino, una rosellina). Tempo fa ho letto un libro di Carlo Climati (se qualcuno vuole saperne di più gli posso dare riferimenti più precisi), noto giornalista e scrittore, nel quale questa moda veniva interpretata come un ritorno alle antiche culture e religiosità tribali, come un invito a guardare al passato più che ad aprirsi al futuro. Potrebbe obiettare qualcuno: ma in fondo è solo una moda! Mentre guardavo la trasmissione riflettevo: dietro al desiderio di seguire una moda si nasconde spesso la voglia di sentirsi accettati dagli altri, ma anche il bisogno forte di essere unici, originali e di volere che il mondo ci riconosca questa unicità. Avere un tatuaggio può essere considerato qualcosa che ci distingue dagli altri. Sentirsi unici è un desiderio più che legittimo… il fatto è che cerchiamo qualcosa che già abbiamo perchè noi nasciamo unici. Sono le nostre caratteristiche fisiche e psicologiche che nessun altro ha che ci rendono unici al mondo. È la nostra storia, i nostri sentimenti, le scelte che facciamo, le persone a cui vogliamo bene che rendono la nostra vita unica. … Ma voi che ne dite?
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