venerdì 17 settembre 2010

sulla via della santità


Quando vi invito a diventare santi, vi sto chiedendo di non accontentarvi di seconde scelte. Vi sto chiedendo di non perseguire un obiettivo limitato, ignorando tutti gli altri. (...) La felicità è qualcosa che tutti desideriamo, ma una delle grandi tragedie di questo mondo è che così tanti non riescono mai a trovarla, perché la cercano nei posti sbagliati. La soluzione è molto semplice: la vera felicità va cercata in Dio. Abbiamo bisogno del coraggio di porre le nostre speranze più profonde solo in Dio: non nel denaro, in una carriera, nel successo mondano, o nelle nostre relazioni con gli altri, ma in Dio. Lui solo può soddisfare il bisogno più profondo del nostro cuore.

Dio non solo ci ama con una profondità e intensità che difficilmente possiamo immaginare: egli ci invita a rispondere a questo amore. (...) E, una volta che voi siete entrati in amicizia con Dio, ogni cosa nella vostra vita inizia a cambiare. (...) Siete attratti dalla pratica della virtù. Incominciate a vedere l'avidità e l'egoismo, e tutti gli altri peccati, per quello che realmente sono, tendenze distruttive e pericolose che causano profonda sofferenza e grande danno, e volete evitare di cadere voi stessi in quella trappola. Incominciate a provare compassione per quanti sono in difficoltà e desiderate fare qualcosa per aiutarli. (...) Quando queste cose iniziano a starvi a cuore, siete già pienamente incamminati sulla via della santità... (Benedetto XVI, 17 settembre)

martedì 15 giugno 2010

da Benedetto XVI un grande dono


"Dio ama ognuno di noi con una profondità e intensità che non possiamo neppure immaginare. Egli ci conosce intimamente, conosce ogni nostra capacità ed ogni nostro errore. Poiché egli ci ama così tanto, egli desidera purificarci dai nostri errori e rafforzare le nostre virtù così che possiamo avere vita in abbondanza. Quando ci richiama perché qualche cosa nelle nostre vite dispiace a lui, non ci rifiuta, ma ci chiede di cambiare e divenire più perfetti. Questo è quanto ha chiesto a San Paolo sulla via di Damasco. Dio non rifiuta nessuno. E la Chiesa non rifiuta nessuno. Tuttavia, nel suo grande amore, Dio sfida ciascuno di noi a cambiare e diventare più perfetti."
Lasciarsi cullare dall'amore tenero e forte di Dio...
Riconciliarsi con se stessi e con il mondo intero, con la vita piena di pieghe e con il cielo a volte apparentemente estraneo... riconciliarsi perchè amati.
Diventare più perfetti: un invito, un dono, una opportunità...
un programma di vita da condividere.

domenica 2 maggio 2010

Nel caos: tranquillità

Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene. (Salmo 3)
E' meraviglioso sperimentare che Dio ci sostiene.
E' un dono grande, che illumina la vita e la riempie di fiducia.
Oggi nella preghiera dell'Ufficio delle Letture questa Parola è diventata luce, fuoco, dono.

Forse perchè l'atmosfera che ci circonda è davvero caotica... ma in questo tempo non è facile restare saldi, impiedi, come creature risorte.

Nella società e nella Chiesa si fa fatica.
Sembra che la vulnerabilità sia diventata reale debolezza e le parole non servano davvero più.

Serve solo la vita,
vita donata senza interesse,
donata per amore,
donata senza risparmio,
vita donata e basta.

Come fare?
Dio ci sostiene.

lunedì 12 aprile 2010

L'ho letto oggi


Ho letto oggi questa frase e ve la propongo:

"Si diventa santi per distrazione ...

dimenticandosi di se stessi".

Facile a dirsi, più difficile a farsi, no?

venerdì 2 aprile 2010

Con Gesù Crocifisso e con tutti i crocifissi del mondo

Anche chi non crede - o dice di non credere - oggi vive una strana atmosfera.
Quasi un muto sostare di fronte all'incredibile: Dio muore per me.
Muore d'amore.
E' davvero un giorno speciale il Venerdì Santo!
Sulla croce di Cristo sono appese tutte le nostre debolezze, i dolori, ma anche le attese e ogni speranza.
Restiamo stupiti... lasciamoci abbracciare... è curvo su di noi Colui che muore per noi.
La sua morte non è vana, nel mondo c'è un fremito di risurrezione ogni volta che qualcuno ama...

giovedì 1 aprile 2010

le divine esagerazioni dell'amore

Il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta definiva il Cenacolo - che oggi celebriamo - il luogo delle divine esagerazioni dell'amore. Sull'onda di questa riflessione-contemplazione mi piace condividere con voi l'esperienza dell'altare della adorazione preparato nella Parrocchia di Santa Maria ai Monti.









Prima il vino e la brocca del ristorante di fronte alla chiesa, poi la farina e il vassoio di legno, l'uva, le spighe, il pane azzimo, i fiori, infine - all'ultimo momento - i chicchi di grano nella loro ciotolina... così famiglia dopo famiglia, persona dopo persona si è costruito l'altare del Santissimo che stasera accoglierà Gesù perchè possiamo farGli compagnia nella Sua Ora. Il calice e la patena in prezioso alabastro - del Movimento Pro Sanctitate di Roma - dicono la regalità di Gesù...

Adesso sappiamo che saremo INSIEME a riconoscere Gesù Signore della nostra vita. Tante piccole luci accese...
Una vita spesso tribolata, faticosa, piena di confusione e contraddizione, ma una vita ricevuta in dono e per questo degna di diventare offerta di amore gradita a Dio.
Insieme come famiglia di Dio: sacerdoti, consacrate, famiglie, giovani, ragazzi... insieme nel Cenacolo, tutti chiamati a poggiare il capo sul Cuore di Gesù, ad ascoltare i battiti del Divino Maestro...
Auguri!!! Buon Giovedì Santo, buona Pasqua 2010!!!

martedì 30 marzo 2010

Pasqua 2010

Il Giovedì Santo permette di riscoprire l’eccessivo amore del Padre rivelato in Cristo Gesù. Al centro di questo giorno troviamo l’Eucaristia, il sacerdozio e l’invito all’amore fraterno. I cristiani riscoprono il sacerdozio comune, l’altare del mondo sul quale celebrare una continua eucaristia.
La vita pasquale è vita eucaristica; ciascun cristiano è chiamato a credere nella presenza di Gesù nell’Eucaristia, a rispondere all’invito di Gesù: ‘amatevi’ e ad imparare da lui il servizio ai fratelli. La vita pasquale è vita sacerdotale; ciascun cristiano è chiamato a scoprire e vivere la sua vocazione battesimale come partecipazione al sacerdozio di Cristo, i fedeli nel sacerdozio comune che li abilita alla preghiera e all’offerta della vita, i ministri ordinati nella misteriosa e reale configurazione a Cristo Eterno Sacerdote, mediatore tra l’uomo e Dio.
Nella famiglia la vita pasquale si traduce in amore, servizio, centralità di Cristo Eucaristia, preghiera comune, impegno per il mondo, collaborazione ai sacerdoti e promozione della vocazione sacerdotale.

II Venerdì Santo mostra Cristo Re crocifisso e Servo sofferente. La memoria della Passione, l’adorazione della Croce e la Comunione eucaristica offrono ai cristiani un cammino che conduce alla vita nuova dove la misura dell’amore è amare senza misura.
La vita pasquale chiede ai cristiani di vivere ogni esperienza di dolore come autentica espressione di amore in compagnia con Gesù.
La vita pasquale è continua memoria dell’amore infinito manifestatoci da Cristo sulla Croce, memoria che cambia il ritmo e il senso della nostra vita, la rende continuamente donata per la santificazione dei fratelli.
Nella famiglia la vita pasquale diventa capacità di vivere ogni ‘ora’ come ‘ora di Dio’: il dolore, la prova, le incomprensioni, le infedeltà, l’anzianità, la malattia, il faticoso quotidiano, il lavoro...; ogni momento che risponde al grido di Cristo: ‘ho sete’ acquista valore redentivo, cioè di offerta di amore per i fratelli.

Il Sabato Santo è l’ora di Maria.
Il silenzio è ricolmo di attesa, vigilanti nella preghiera i cristiani attendono la Luce del Risorto.
La vita pasquale è vita di silenzio, l’amore si comunica con i gesti, l’attesa, la pazienza.
La vita pasquale è vita mariana, da Maria si impara la speranza e la fiducia in Cristo.
Nella famiglia la vita pasquale è tacere al momento giusto, dominio di se stessi, dare tempo alla riflessione del Mistero di Cristo, speranza continua da vivere e testimoniare.

La Domenica della Risurrezione, che comincia con la Veglia della Notte Santa, è tutta luce, gioia e annuncio di vita nuova. È rinnovazione delle promesse battesimali, è impegno a vivere da risorti ed evangelizzatori del Cristo morto e risorto, santificazione per ogni uomo.
La Pasqua di Cristo è la nostra Pasqua, viverla intensamente nella famiglia e nella parrocchia comporta la vera conversione della vita.
La vita pasquale è vita di incontro, di pace, di gioia, di comunione.
La vita pasquale è vita ecclesiale, di continuo annuncio del Risorto ai fratelli.
Nella famiglia la vita pasquale è vita di armonia, di gioia festosa, di pace con tutti a cominciare dai più vicini, vita che si apre ad altre famiglie, che fermenta di spirito di famiglia la comunità ecclesiale.