
Ho letto oggi questa frase e ve la propongo:
"Si diventa santi per distrazione ...
dimenticandosi di se stessi".
Facile a dirsi, più difficile a farsi, no?
Anche chi non crede - o dice di non credere - oggi vive una strana atmosfera.
Il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta definiva il Cenacolo - che oggi celebriamo - il luogo delle divine esagerazioni dell'amore. Sull'onda di questa riflessione-contemplazione mi piace condividere con voi l'esperienza dell'altare della adorazione preparato nella Parrocchia di Santa Maria ai Monti.
Prima il vino e la brocca del ristorante di fronte alla chiesa, poi la farina e il vassoio di legno, l'uva, le spighe, il pane azzimo, i fiori, infine - all'ultimo momento - i chicchi di grano nella loro ciotolina... così famiglia dopo famiglia, persona dopo persona si è costruito l'altare del Santissimo che stasera accoglierà Gesù perchè possiamo farGli compagnia nella Sua Ora. Il calice e la patena in prezioso alabastro - del Movimento Pro Sanctitate di Roma - dicono la regalità di Gesù...