Ieri sera Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni, è stato ospite alla trasmissione “Che tempo che fa” e ha presentato il suo ultimo libro dal titolo In cerca dell’anima. Mi è piaciuta molto l’intervista condotta da Fabio Fazio che, sia nelle domande che nelle risposte, è stata al tempo stesso incisiva, serena ed equilibrata. Ne riporto alcuni stralci:
Fazio: Monsignor Paglia, Vescovo di Terni, lei viene da una terra in cui, purtroppo, il lavoro è drammaticamente all’ordine del giorno, come urgenza ed emergenza. Lei ad un certo punto del libro scrive “vera emergenza nazionale, anzi europea, negare il lavoro significa negare la persona stessa”.
Fazio: Monsignor Paglia, Vescovo di Terni, lei viene da una terra in cui, purtroppo, il lavoro è drammaticamente all’ordine del giorno, come urgenza ed emergenza. Lei ad un certo punto del libro scrive “vera emergenza nazionale, anzi europea, negare il lavoro significa negare la persona stessa”.
Paglia: il lavoro non è semplicemente lo strumento per sopravvivere, il lavoro è quasi per continuare la creazione stessa del mondo, per renderlo più umano, più giusto. In questo senso è legato alla dignità dell’uomo. Che come lavoratore non è solo una macchia in una strumento ma deve essere rispettato perchè deve esprimere la sua libertà. Allora, quando noi vediamo che in un anno in Italia mille operai muoiono sul lavoro o un milione hanno incidenti sul lavoro, noi ci chiediamo dov’è la dignità o anche quando si perde il lavoro. Proprio pochi giorni fa ho incontrato una ventina di operai della Basell di Terni, stabilimento che rischia la chiusura. Come non commuoversi o come non considerare l’importanza della dignità della persona umana.
Fazio: sì ma in concreto cosa dice alle persone, come questi operai, che la vengono a trovare.
Paglia: abbiamo istituito un fondo di solidarietà per coloro che perdono il lavoro e non godono degli ammortizzatori sociali, ed è una benedizione. Poi c’è l’impegno a combattere affinché non chiudano le fabbriche. Si parla, si dialoga, si interviene, si intercede. Come Vescovo non posso non partecipare ad un dolore così grande quando decine e decine di uomini e di donne guardano il loro futuro senza lavoro e, quindi, completamente a rischio.
Fazio: sì ma in concreto cosa dice alle persone, come questi operai, che la vengono a trovare.
Paglia: abbiamo istituito un fondo di solidarietà per coloro che perdono il lavoro e non godono degli ammortizzatori sociali, ed è una benedizione. Poi c’è l’impegno a combattere affinché non chiudano le fabbriche. Si parla, si dialoga, si interviene, si intercede. Come Vescovo non posso non partecipare ad un dolore così grande quando decine e decine di uomini e di donne guardano il loro futuro senza lavoro e, quindi, completamente a rischio.
Fazio: Che cos’è la felicità?
Paglia: è vivere per gli altri. È gustare la gioia di poter vedere gli altri felici, sereni, liberi dalle paure. Non si può essere felici da soli. E lo sappiamo tutti. Da soli si sta male. La felicità è stare con gli altri cercando di spendere un pò la propria vita per il benessere altrui. La felicità non si può comprare. Riguardo agli immigrati, Mons. Paglia ha detto: “Dobbiamo riscoprire nei poveri e nei deboli non degli estranei ma dei fratelli, anzi, saremo giudicati sull’amore verso di loro. Questo credo che sia l’aspetto importante che dobbiamo riscoprire in questo momento”.
Paglia: è vivere per gli altri. È gustare la gioia di poter vedere gli altri felici, sereni, liberi dalle paure. Non si può essere felici da soli. E lo sappiamo tutti. Da soli si sta male. La felicità è stare con gli altri cercando di spendere un pò la propria vita per il benessere altrui. La felicità non si può comprare. Riguardo agli immigrati, Mons. Paglia ha detto: “Dobbiamo riscoprire nei poveri e nei deboli non degli estranei ma dei fratelli, anzi, saremo giudicati sull’amore verso di loro. Questo credo che sia l’aspetto importante che dobbiamo riscoprire in questo momento”.
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